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La mobilità sostenibile arriva in azienda. E alcune realtà la offrono ai dipendenti come soluzione di welfare

Dall’auto alla bici aziendale. Cambia il mondo e cambiano i benefit. La mobilità intelligente è diventata un ingrediente sempre più presente in quella miscela di agevolazioni e vantaggi, chiamata welfare aziendale, che le aziende preparano per il benessere dei dipendenti. O per attirarne di nuovi.

In Italia il mezzo ancora più utilizzato per muoversi resta l’automobile privata. Una scelta fatta controvoglia, però, perché il traffico non piace a nessuno e poi cresce la consapevolezza del suo impatto negativo sull’ambiente. Un italiano su due, secondo l’osservatorio Chance lab Italia 2030 di Groupama Assicurazioni, afferma di voler rivedere le proprie abitudini di mobilità, ma nei prossimi dieci anni. E ci muoviamo meno ma vorremmo muoverci meglio.

Gli italiani verso la mobilità alternativa, anche nelle aziende

Un ‘aiutino’ non dispiace e arriva dalle aziende. Secondo l’Arval mobility observatory 2022, in Italia sono in proporzione più di sette su dieci le persone che hanno già avviato almeno una soluzione di mobilità alternativa, l’83% se si considera anche chi intende farlo nei prossimi tre anni. È il lavoro del mobility manager, figura obbligatoria per legge dal 2020 nelle grandi aziende e nelle pubbliche amministrazioni (sopra i 100 dipendenti), che analizza le abitudini di mobilità dei dipendenti e trova le soluzioni più intelligenti e, soprattutto, sostenibili.

Soluzioni intelligenti come risposta alle esigenze dei dipendenti

Propongono soluzioni alternative all’auto privata ormai tantissime aziende, da Unipol a Electrolux, da Ntt Data, a Terna, da Open Fiber a Hitachi, da Armani a Eni, da Autogrill a Ducati, da Intesa Sanpaolo a Tim, per citarne solo alcune. Che cosa offrono? Dall’abbonamento ai trasporti pubblici ai veicoli in sharing a prezzi scontati, fino alla bici aziendale.

La mobilità intelligente in azienda è l’approdo di un percorso graduale. In Fastweb, ad esempio, prima sono stati analizzati i bisogni dei dipendenti, poi è stata fatta molta comunicazione interna, quindi si è cominciato con gli abbonamenti per il trasporto pubblico in tutte le città dove la società è presente, poi sono stati attivati i servizi in sharing.

Fonte Forbes Italia del 02/09/22


7/11/2023 -