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Solo sconfiggendo l’apatia renderemo respirabile l’aria delle città

La vita è alimentata dal respiro. I polmoni ci riforniscono di ossigeno e lo immettono nel sangue, che lo fa arrivare agli organi che ci consentono di camminare, parlare e muoverci. Di vivere.

Ma anche se respiriamo tutti, non tutti respiriamo la stessa aria. L’aria è composta per circa il 78% da azoto, per il 21% da ossigeno e da piccole quantità di altri gas, tra cui l’anidride carbonica, l’elio e l’idrogeno. È composta anche da una serie di sostanze inquinanti. L’aria inquinata può danneggiare ogni organo e cellula del nostro corpo. Contribuisce all’insorgere di malattie che vanno dalle patologie cardiache e polmonari al diabete e alla demenza, dal cancro alla fragilità ossea, dalle lesioni cutanee all’asma.

L’Organizzazione mondiale della sanità ha definito l’inquinamento atmosferico un’emergenza di salute pubblica, visto che il 99% della popolazione mondiale respira aria tossica. I nove milioni di morti precoci causate ogni anno dall’inquinamento atmosferico lo rendono più letale del fumo. Questi decessi colpiscono in maniera sproporzionata i soggetti più svantaggiati della società: più del 90% dei decessi legati all’inquinamento atmosferico avviene nei Paesi a basso e medio reddito, dove le leggi sono inefficaci o non vengono rispettate, le norme sulle emissioni dei veicoli sono meno severe e la combustione di combustibili fossili è più diffusa.

Le cause principali della cattiva qualità dell’aria sono anche le cause della crisi climatica. L’inquinamento atmosferico e il riscaldamento globale hanno in gran parte gli stessi colpevoli: i gas a effetto serra, in particolare quelli prodotti dai trasporti, dall’industria e dalla produzione di energia. La produzione di energia (la fonte principale di emissioni di gas serra) provoca l’85% dell’inquinamento da particolato atmosferico e quasi il 100% delle emissioni di ossido di azoto. Ciò significa che le soluzioni all’inquinamento atmosferico e al cambiamento climatico sono spesso le stesse. Se affronti uno dei due problemi, li affronti entrambi.

Il cambiamento climatico e l’inquinamento atmosferico sono killer perlopiù  invisibili. I cittadini non possono vederli. E questo significa che i politici possono ignorarli. Sebbene i governi di tutto il mondo amino fissare degli obiettivi, spesso le leggi per raggiungerli non arrivano mai.

Londra è stata una delle prime città al mondo a dichiarare l’emergenza climatica. Ha  introdotto la prima Ultra low emission zone (la zona a emissioni ultra- basse, o Ulez) del mondo – un’area in cui chi guida i veicoli più inquinanti deve pagare una tassa –, che ha quasi dimezzato l’inquinamento atmosferico tossico nel centro di Londra.

Dalla elezione del nuovo Sindaco nel 2016 Londra ha visto una riduzione del 94% del numero di persone che vivono in aree con livelli illegali di biossido di azoto. Per non parlare dei 440mila alberi che sono stati piantati, delle piste ciclabili quintuplicate, del numero record di punti di ricarica elettrica installati e della più grande flotta di autobus a emissioni zero d’Europa. Questi cambiamenti non sono stati imposti ai londinesi. Sono stati i cittadini di Londra a votarli. Oggi i quattro milioni di londinesi che vivono nella zona Ulez ampliata respirano aria più pulita.

È la storia della trasformazione personale del Sindaco di Londra: da conducente di Land Rover a evangelizzatore delle bici elettriche. È la storia di una collaborazione con esperti, londinesi e sindaci di tutto il mondo per affrontare un problema che riguarda tutti noi. Ma soprattutto è la storia di una presa di coscienza, perché ha capito che il cambiamento climatico non è la kryptonite della politica. La lotta per un’azione climatica decisiva è una lotta che cittadini, attivisti e politici impegnati possono vincere.

Questa è la storia del sindaco SADIQ KHAN che negli ultimi anni ha parlato con moltissime persone (elettori e attivisti, politici e colleghi sindaci di tutto il mondo) che hanno raccontato di aver dovuto affrontare gli stessi problemi per combattere  la battaglia sul cambiamento climatico. Tutte queste persone citano il problema dell’apatia: l’arduo compito di convincere i cittadini (elettori) a preoccuparsi dell’ambiente quando le loro vite sono angustiate da problemi più pressanti.

Fonte SADIQ KHAN Sindaco di Londra


17/5/2023 - .